102 giorni



Sono passati 102 giorni da quando mi è tornata l'ispirazione ma non riesco a scrivere una parola. Temporeggio tenendomi impegnata col booktrailer, do un'occhiata all'andamento di Traccia Nascosta da quando è stato inserito in Prime Reading, ho partecipato a una selezione superando la prima prova e ricevendo, a gennaio, una stroncatura alla seconda: troppo rosa, poco thriller, lo capisco perfettamente. "Scarsa caratterizzazione dei personaggi" lo capisco un po' meno. Ma proprio in senso letterale. Che vuol dire? Sono piatti? Sembrano tutti uguali tra loro? Sono scarsamente tratteggiati? Non hanno una personalità ben distinta? I cattivi dovrebbero essere più cattivi e i buoni più buoni? I protagonisti dovrebbero avere dei segni particolari ancora più particolari? Masticare tabacco, gamba di legno, sindrome di Tourette? Non mi sono stati forniti altri dettagli, solo "scarsa caratterizzazione". Non me la prendo perché ricordo com'erano dieci anni fa, e su questo stendiamo un velo pietoso. Nonostante le critiche, per me non potranno mai essere brutti e fasulli com'erano in "Notti insonni per Greg Barrett" ("Bisogna essere fedeli al proprio lavoro!". No no, rinnego tutto, erano imbarazzanti, buoni solo per farmi capire come non voglio più scrivere). 102 giorni. Perché la paura è tantissima. Dieci anni per Traccia Nascosta ed è più criticato che altro, ma gli voglio bene perché è un vecchio amico sgangherato che ne ha passate tantissime, ma questo nuovo lavoro chi è?

DOPO TUTTO QUESTO TEMPO DEVO SCRIVERE DI UN ALTRO UOMO.

Anche lui ha un bagaglio emotivo grande come il Lussemburgo e a me piace scrivere "di gente che cerca di non spararsi un colpo in testa" (ormai è chiaro). Non è Greg e devo innamorarmi di lui, sentire la pancia brontolare mentre scrivo quello che gli passa per la testa. Non è Greg, e dovrà essere migliore di lui. Non è Greg e dovrà soppiantarlo. Non è Greg, perché Greg dovrà essere uno dei "cattivi" di questa storia, senza gamba di legno, senza sindrome di Tourette: solo Greg, ma in una versione mai vista, perché la storia mi sta portando in quella direzione e non posso farci niente. In più vivo con addosso la maledizione del miscuglione di generi: polizia, giornalisti di nera, il morto è inevitabile, ma come far capire che stavolta è SOLO un romanzo d'amore e non un thriller-sentimentale, giallo-rosa, rosa-giallino, noir-con-una-spiccata-connotazione-sentimentale?

STO PER SCRIVERE UN ROMANZO D'AMORE.

L'istinto mi fa aggiungere "Che schifo 😑" subito dopo, ed è anche per questo che ho paura di iniziare seriamente. Ho paura del fallimento (che non sta nel giudizio altrui ma nel rileggere tutto, un giorno, e capire di aver fatto schifo, un salto dello squalo). Di scrivere davvero di un personaggio poco caratterizzato, dal momento che non lo conosco. Ho paura di scrivere un romanzo d'amore (in cui c'è anche un tizio morto in un parco, vabbè) perché temo che senza un'indagine dietro tutto sarà tremendamente NOIOSO. Ho paura di sentirmi di nuovo depressa perché il bagaglio-emotivo-Lussemburgo finirà per schiacciarmi (com'è sempre successo) e non voglio tornare a sentirmi così miserevole.

Ho mal di reni.

Ho paura di tutto ma LUI, l'altro uomo, è qui ormai. Posso lottare quanto voglio, ma non si arrenderà. Lo so perché mi sta scassando l'anima da 102 giorni.


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