Marcel Proust, un uomo, una frase, CENTOSESSANTADUE PAROLE.

 

"Ma mentre tutte le sue relazioni e tutti i suoi flirts erano stati ciascuno la realizzazione più o meno completa di un sogno nato dalla vista di un volto o di un corpo che Swann, spontaneamente, senza il minimo sforzo, aveva trovato affascinanti, quando un giorno a teatro egli fu presentato a Odette de Crécy da un amico d'altri tempi che gli aveva parlato di lei come di una donna incantevole con la quale avrebbe forse  potuto combinare qualcosa, dipingendogliela tuttavia come più difficile di quanto in realtà non fosse per arrogarsi il merito di avergli usato una maggior cortesia facendogliela conoscere, ella era invece apparsa a Swann non certo priva di bellezza, ma d'un genere di bellezza che gli era indifferente, che non gli ispirava alcun desiderio e gli suscitava anzi una sorta di repulsione fisica, una di quelle donne come ne esistono per tutti, diverse per ciascuno, e che sono l'opposto del tipo reclamato dai nostri sensi."

Le avete contate? :-)

(Tratto da "Un amore di Swann", edito da Mondadori)

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